CORSO I BISOGNI SPIRITUALI NEL FINE VITA

Fondazione Hospice Trentino Onlus organizza il corso “I bisogni spirituali nel fine vita” nei giorni 30 e 31 marzo presso Casa Hospice Cima Verde. Il corso ha l’obiettivo di riflettere sul significato e sull’importanza della spiritualità nella cura attraverso attività laboratoriali allo scopo di  far emergere dall’esperienza umana e professionale dell’operatore la possibilità di presa in carico del bisogno spirituale del paziente e dei caregiver.

Si evidenzia come tutto il personale espressamente dedicato alle cure palliative dovrebbe essere in grado di dimostrare una formazione alla propria consapevolezza spirituale come parte dell’aggiornamento professionale continuo. La partecipazione al corso è gratuita e in via preliminare  la partecipazione è riservata a chi esercita una qualche attività in cure palliative.

Accreditamento ECM: medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti, educatori, OSS, appartenenti alla rete delle CP. Crediti ECM richiesti.

I partecipanti saranno massimo 20. Se le iscrizioni dovessero essere maggiori si svolgerà una selezione per rendere il gruppo più eterogeneo e si organizzerà un’eventuale seconda edizione nella seconda parte dell’anno.

Le pre-iscrizioni si chiudono  alle ore 12.00 di lunedì 21 marzo 2022.

Di seguito il programma completo del corso Programma I Bisogni spirituali nel fine vita

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Registrazione incontro VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ IN CURE PALLIATIVE. ESPERIENZE A CONFRONTO

Si è svolto il giorno 3 dicembre l’incontro il consegno VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ IN CURE PALLIATIVE. ESPERIENZE A CONFRONTO.

E’ stata una giornata ricca di informazioni e confronti, di cui vi lasciamo la registrazione della seconda parte  “Cure palliative e qualità dell’assistenza. Incontro confronto con caregiver e popolazione” al seguente link del nostro canale You Tube https://youtu.be/zeW6us9cOJE

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Valutazione della qualità in cure palliative. Esperienze a confronto

Valutare la qualità della cura in sanità e in particolare la qualità percepita dalle persone coinvolte nelle cure palliative è un tema molto complesso e delicato, perché avviene in un particolare momento di fragilità nella vita sia del paziente sia del caregiver.

In Casa Hospice Cima Verde si è studiato e sperimentato un metodo per la valutazione della qualità delle cure percepita dalle persone che assistono i malati, familiari o caregiver, che in questo seminario si vuole mettere a confronto con altre esperienze di realtà simili. Accanto a questo si sta ricercando uno strumento che coniughi fattibilità, efficacia, rispetto della dignità e sofferenza dei malati per individuare la qualità delle cure e dell’assistenza da loro percepita.

Il seminario si svolgerà in due fasi distinte e complementari.

La prima fase, al mattino, coinvolgerà un numero ristretto di operatori che a vario titolo lavorano in cure palliative e che usano o hanno interesse ad usare strumenti di valutazione della qualità percepita dell’assistenza fornita. Il focus della mattinata sarà incentrato sul metodo e sul confronto tra i partecipanti delle rispettive esperienze.

La seconda fase, nel pomeriggio, si svolgerà il 3 dicembre dalle ore 15 alle ore 18 presso la Sala Vigilianum Via Endrici, 14 – Trento sarà aperta alla popolazione e, in particolare ai caregiver di pazienti ospitati in Casa Hospice Cima Verde ai quali è stato inviato il “Questionario valutazione qualità dell’assistenza in Casa Hospice Cima Verde”. L’obiettivo è quello di restituire i dati aggregati dei questionari compilati, raccogliere dai caregiver che hanno compilato il questionario eventuali osservazioni e suggerimenti e rendere partecipe la collettività del servizio svolto.

Programma del pomeriggio

Iscrizioni entro il 30 novembre a questo link https://forms.gle/af8Wdd7Vu3w3ZYLN9

La informiamo che, nel rispetto della normativa anti_Covid 19, il numero massimo degli iscritti accoglibili sarà di 70 persone, che potranno accedere solo muniti di greenpass.

Tutti coloro che non potranno partecipare di persona avranno la possibilità di vedere la registrazione dell’incontro sul nostro sito www.fondazionehospicetn.it o sulla nostra pagina FB a partire da lunedì 6 dicembre.

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PREMIO ADA MAGDA VERGINE- 1° Edizione

La Fondazione Hospice Trentino onlus, con il patrocinio dell’Ordine dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Trento e della Società Italiana Cure Palliative, bandisce un concorso per un premio annuale di laurea di € 1.000 reso possibile dal contributo della famiglia Vergine per onorare la memoria della dott.ssa Ada Magda Vergine già apprezzato medico di famiglia a Trento. L’obiettivo del premio è stimolare la ricerca, promuovere la cultura, la riflessione e gli studi sulle problematiche relative alle cure palliative per le persone malate che ne hanno diritto ai sensi della legge 38/2010. L’argomento della tesi deve essere attinente alle terapie del dolore e alla presa in carico attiva e totale dei problemi fisici, psicologici, relazionali, sociali e spirituali della persona malata e il sostegno al suo nucleo familiare.

Il bando è aperto ai laureati di tutti gli Atenei d’Italia, le domande dovranno pervenire entro l’8 ottobre 2021 all’indirizzo fondazionehospicetn@pcert.it.

Bando Premio Ada Magda Vergine

Domanda partecipazione Premio Ada Magda Vergine

Per informazioni:

Fondazione Hospice Trentino Onlus: info@fondazionehospicetn.it

Famiglia Vergine: francesca.vergine@hotmail.it

 

Seminario Il peso delle parole nel fine vita. 23 febbraio 2019 – Teatro San Marco

Trento, 23 febbraio 2019  –  14.30-18.30

Teatro San Marco – Via S. Bernardino 8  TRENTO

La gestione del fine vita – per la persona malata, i suoi familiari, gli operatori sanitari e quelli dell’informazione – è complessa e delicatissima.

Nella nostra cultura è ancora molto forte la difficoltà a pensare e parlare della morte; si tratta, in effetti, di “maneggiare” tabù, preconcetti e pregiudizi in cui tutti siamo ancora immersi, a partire dagli operatori sanitari per finire ai malati ed alle loro famiglie nonché ai media.

Inevitabilmente questo tipo di cultura fa sì che la formazione degli operatori sanitari, e anche di tutti gli altri soggetti coinvolti, sia molto più complessa e rende inoltre più difficile il lavoro di tutti i giorni in questo peculiare ambito. In effetti lavorare con il fine-vita e confrontarsi quotidianamente con il tema della morte richiede non solo preparazione ed esperienza, ma anche adeguate energie ed attitudini che aiutino a perseguire quel rapporto di fiducia che sta alla base dell’alleanza terapeutica fra paziente ed équipe di cura e senza il quale non è possibile accompagnare il paziente nel percorso di cura e sollievo dalla sofferenza nell’ultima e più impegnativa fase della vita.

Le “mancanze” in questo ambito sono condivise fra diverse figure: da una parte i professionisti sanitari difettano a volte della capacità di comunicare al paziente e ai familiari la realtà della condizione di fine vita e, conseguentemente, della competenza nel guidare il paziente nella scelta dei trattamenti disponibili per limitarne la sofferenza. Da un’altra parte i media, a partire dalle fiction, tendono a rappresentare un quadro non veritiero della condizione di fine vita, riproducendo situazioni estreme, che raramente accadono nelle situazioni di fine vita, quali il ricorso a pratiche di rianimazione sempre e comunque nel tentativo di prolungare una vita ormai al suo termine naturale; altre volte invece gli ultimi giorni di vita sono rappresentati sempre e comunque in ospedale, spesso in ambito di cure intensive.

Queste “mancanze” vanno di pari passo con la cultura diffusa del nostro tempo che tende a negare la morte e, quando questa accade, deve essere “nascosta” in un reparto ospedaliero, procrastinata il più possibile ricorrendo a tecniche mediche talvolta anche invasive e trascurando, invece, la possibilità, certamente più umana, di “lasciare andare”, nell’accettazione dell’inevitabile fine della vita.

Se a tutto questo si aggiunge la ancora scarsa conoscenza diffusa delle cure palliative e della filosofia “di vita” – e non di attesa della morte – che le ha fatte nascere, si capisce come ci sia parsa una priorità l’idea di un seminario rivolto agli “attori” principali di questo scenario, quindi anche ai media, così importanti nella costruzione dell’immaginario della popolazione, proponendo un momento di formazione ma, soprattutto, di riflessione condivisa.

In questo lavoro di confronto, un punto non trascurabile sembra essere quello di arrivare a condividere, sui temi del fine vita, un lessico “obiettivo”, veritiero ma anche rispettoso di chi sta attraversando il delicato momento del fine-vita, e che aiuti tutti, cittadini compresi, ad orientare coerentemente il proprio pensiero alla realtà dei fatti.

Scarica programma completo IL PESO DELLE PAROLE NEL FINE VITA

INFORMAZIONI GENERALI

Sede: Teatro San Marco, via S. Bernardino, 8 – TRENTO

Quote: il seminario è gratuito

Crediti ECM (educazione continua in medicina): riconosciuti 3 crediti. accreditato per: medici, psicologi, infermieri, fisioterapisti, educatori professionali. Aperto agli OSS che lavorano in cure palliative.

Crediti formativi per dipenenti: al convegno sarà accreditato anche per la figura professionale del giornalista, a cura dell’Ordine regionale dei giornalisti

ISCRIZIONI

Giornalisti: piattaforma SIGEF

Professionisti sanitari: portale E.C.M. Trento, www.ecmtrento.it

Con il patrocinio di :

 

Società Italiana di Cure Palliative – SICP

Patrocinio SICP n. 1 del  14/01/2019

 

 

Percorso di formazione per volontari in Cure Palliative: giovedì 27 settembre 2018 la prima serata

Anche quest’anno l’Associazione Amici della Fondazione Hospice Trentino Onlus, in collaborazione con Vivere in Hospice di Mori, organizza un Corso di formazione per volontari in Cure palliative, che in questa edizione si sdoppia: finalità e contenuti sono gli stessi; sono invece diverse le sedi.

Trovate tutte le informazioni sul sito http://www.amicihospicetrentino.it/index.php/news/

SEMINARIO LA RICERCA DEL SENSO

Il morire suscita molti interrogativi concernenti il senso ultimo delle relazioni con sé, con gli altri, con l’universo. La rottura dell’unità soggettiva provoca, nel paziente, uno squilibrio che gli fa toccare con più realismo la misura dei suoi limiti, il senso della finitudine e la comprensione del senso della sua vita. Il bisogno di confrontarsi su questi interrogativi è un bisogno primario e diviene per alcuni pazienti tanto importante che negarlo o non saperlo cogliere può essere fonte di ulteriore sofferenza.

La filosofia delle cure palliative, inserita all’interno della medicina a partire dagli anni ‘60 del 900 (ricordiamo i lavori di C. Saunders, V. Henderson e Elisabeth Kübler-Ross), ha introdotto nella pratica quotidiana dell’assistenza anche l’accompagnamento spirituale alla persona inguaribile e al morente, una volta delegato esclusivamente agli operatori pastorali. La valutazione dei bisogni spirituali è inserita nei programmi terapeutici ed è competenza dei professionisti della salute  accanto a quella tecnica e psicologica. I valori che hanno dato senso all’esistenza del malati possono dare senso anche alla sua morte.

Nella definizione di cure palliative dell’OMS, si parla di “prevenzione e sollievo della sofferenza ottenuti per mezzo di una identificazione precoce e di un ottimale trattamento del dolore e delle altre problematiche di natura fisica, psicofisica e spirituale.”

Molte sono le domande che l’operatore sanitario si pone: cosa accade di spirituale al letto del malato? quale è Il significato della spiritualità nella cura? come raccogliere una storia spirituale? come e perché fare diagnosi di un bisogno spirituale? come organizzare la cura e l’assistenza spirituale? è indispensabile introdurre professionisti “specialisti” del campo?

Il seminario propone una riflessione su queste e molte altre domande.