PREMIAZIONI TESI VINCITRICI PREMIO ADA MAGDA VERGINE E PREMIO FONDAZIONE HOSPICE TRENTINO ONLUS
Il 20 aprile 2023 è stato per Fondazione Hospice Trentino un giorno di festa. In quella data infatti sono stati conferiti i premi ai vincitori della seconda edizione del Premio Ada Magda Vergine per la miglior tesi di Medicina e Chirurgia e della prima edizione del Premio fondazione Hospice Trentino Onlus per la miglior tesi di Scienze infermieristiche su temi inerenti le cure palliative. È stata inoltre annunciata l’istituzione di un terzo premio, intitolato alla prima presidente di Fondazione Francesca Paris Kirchner, per il miglior elaborato presentato da Operatori sociosanitari. In questo modo si completa il senso di un’iniziativa che vuol essere ad un tempo di riconoscimento e di stimolo per le tre figure sanitarie che quotidianamente operano nelle strutture dedicate a questo importante settore di attività: i medici, gli infermieri e gli OSS.
La partecipazione ai bandi di quest’anno ha registrato un aumento del numero di tesi presentate e l’alto livello qualitativo dei lavori ha consentito di conferire, accanto al premio ai vincitori, anche una speciale menzione per altre due tesi.
Entrando nel merito, tra i medici ha vinto la dott.ssa Elisa Sambruna con una tesi su ”Cure palliative precoci e simultanee in oncoematologia” discussa presso l’Università degli Studi di Milano con i proff.i Francesco Onida e Camilla Lucherini ed è stata dichiarata una menzione speciale per la tesi del dott. Marco Del Monte su “La dispnea tra oggettività e soggettività. Studio osservazionale in un reparto di Medicina Interna” discussa presso l’Università degli Studi di Trieste con i proff.i Raffaella Antonione e Oscar Corli.
Tra gli infermieri ha vinto la dott.ssa Erica Tacci dell’Università degli Studi di Verona, sede di Bolzano con una tesi su “Impatto della dispnea sulla persona in fase avanzata di malattia e sul suo caregiver familiare a domicilio: analisi critica di un articolo scientifico” discussa con le dott.sse Ossanna Lia e Vanzo Anna, mentre una menzione speciale è stata data alla dott.ssa Giorgia Ciaghi dell’Università di Verona sede di Trento per la tesi su “Le percezioni dell’ossigenoterapia a scopo palliativo per il trattamento della dispnea terminale” discussa con le dott.sse Marika Bolza e Lorenza Fedrizzi.
Tutte le tesi presentate, quattro per i medici e quattro per le infermiere saranno ospitate in forma di abstract sulla Rivista Italiana di Cure Palliative, organo ufficiale della SICP.
Dispositivi di premiazione
PREMIO ADA MAGDA VERGINE 2^ EDIZIONE
DOTTORESSA ELISA SAMBRUNA – vincitrice
Ottima tesi, molto ben strutturata, che analizza gli aspetti centrali dell’ampio campo delle Cure Palliative. in particolare delle cure palliative simultanee nell’ambito onco-ematologico, ancora tutt’altro che consolidate nella realtà italiana. Il lavoro considera l’organizzazione complessiva dei percorsi dei pazienti tra i diversi servizi (domicilio, oncoematologia, hospice), la promozione di cure palliative precoci e simultanee, anche attraverso il sostegno del volontariato per la sensibilizzazione sociale verso questo aspetto della cura. Questo contributo può servire ad aumentare la conoscenza dell’appropriatezza di un invio precoce e aumentare la consapevolezza della necessità di integrazione, anche in compresenza, tra specialisti ematologi e palliativisti.
DOTTOR MARCO DEL MONTE – menzione speciale
Il lavoro è centrato sul sintomo dispnea, tra i più presenti e importanti nel campo delle cure palliative. ne viene sottolineata la sua multidimensionalità, ponendo attenzione anche alle complesse componenti sociali, psicologiche emotive e affettive. Ottima l’impostazione metodologica e statistica della ricerca fatta. Il lavoro può dare buoni spunti per una valutazione globale nella pratica clinica in cure palliative e la valutazione del vissuto dei malati, anche con ampliamento delle possibilità di trattamento.
PREMIO FONDAZIONE HOSPICE TRENTINO ONLUS
DOTTORESSA ERICA TACCI – vincitrice
Ottimo lavoro di approfondimento della sofferenza generata da un sintomo frequente in cure palliative e dell’impatto psicologico su familiari e operatori. Sono considerate tutte le dimensioni della cura in modalità palliativa, compresa l’attenzione all’impatto ed al ruolo dell’équipe. Le implicazioni per la pratica sono presenti nella prospettiva multidimensionale e multidisciplinare. Un lavoro ben fatto che, partendo dall’analisi di un articolo di letteratura e da interviste agli operatori del setting domiciliare, offre spunti di riflessione sull’importanza della valutazione di un sintomo e sulle strategie complessive di approccio.
DOTTORESSA GIORGIA CIACHI – menzione speciale
L’analisi della review mette in evidenza come il tema sia ancora controverso a causa degli aspetti non solo clinici, ma anche psicologici e assistenziali che l’uso dell’ossigeno comporta. Le implicazioni per la pratica sono presenti con grande attenzione per i desideri e le percezioni della qualità di vita della persona malata e dei suoi familiari. Interessante il confronto tra la realtà ospedaliera e quella dell’hospice sull’utilizzo dell’ossigenoterapia e nella gestione della dispnea.
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