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DOCUMENTO SULLA MORTE MEDICALMENTE ASSISTITA

IL COMITATO DI FONDAZIONE HOSPICE PUBBLICA UN DOCUMENTO SULLA MMA

Il Comitato Scientifico di Fondazione Hospice Trentino Onlus si esprime sulla proposta di legge del Parlamento in merito alla Morte Medicalmente Assistita (MMA).

La proposta depositata in Parlamento dalla maggioranza di governo sul tema della morte medicalmente assistita (MMA) ci interpella da vicino e non possiamo che unire il nostro radicale dissenso a quello già espresso da associazioni, da società medico scientifiche, da reti di studio, osservazione e proposta che da anni, a vario titolo, si occupano di questi delicati temi.

In questi anni il confronto pubblico sui contenuti culturali, etici e sociali dei problemi del fine vita ha portato ad una più attenta e rispettosa sensibilità che ben si riassume nella seguente affermazione contenuta nella prefazione del documento edito dal Cortile dei Gentili (gruppo di dialogo tra credenti e non credenti) nel settembre 2024: “… tutto ci aiuta a capire che è questione di circostanze, non di principi. Sono le circostanze che, al di là dei principi che ci dividono e in nome della pietas che ci unisce, possono portarci a scelte comuni e a sentirle legittime nella nostra coscienza.”

La sentenza della Corte Costituzionale n. 242/2019 ha mosso il quadro normativo indicando la possibilità di inserirsi con prudenza tra i due fondamentali diritti in questione: quello della difesa della vita e quello dell’autodeterminazione della persona.

Ora la proposta di legge in discussione in Parlamento segna un grave arretramento e torna ad un approccio ideologico e ad una contrapposizione di principio. Infatti non parte dalla vicinanza con la sofferenza delle persone e dalla necessità di dare risposte di com-passione e di condivisione alle specifiche situazioni che si verificano nella vita delle persone affette da malattie non guaribili. Non solo sembra concepita per opporsi alla sentenza della Corte, depotenziandone la portata e chiudendone il più possibile le aperture, ma allontana irrimediabilmente il luogo e i tempi delle decisioni dal contesto di vita e di relazioni delle persone, crea le premesse perché si allarghino le disuguaglianze tra i cittadini e, escludendo l’intervento del Servizio Sanitario Nazionale nell’eventuale fase esecutiva, non manca di fornire un assist all’iniziativa privata profit, che non mancherà di approfittarne.

Il nostro ruolo di componenti del Comitato scientifico di Fondazione Hospice Trentino Onlus ci spinge inoltre a soffermarci su un tema che viene costantemente tirato in ballo nel dibattito di questi mesi, quello inerente le Cure palliative. Esse rappresentano un percorso di cura globale, centrato sulla persona, sulla sua storia clinica ed esistenziale, orientato al sollievo della sofferenza in tutte le sue dimensioni, volto al mantenimento della dignità umana anche nelle fasi più critiche del vivere. Non possono essere ridotte al ristretto momento del fine vita e tanto meno usate come condizione obbligata e quasi burocraticamente evocata per poter accedere a percorsi di morte medicalmente assistita. Le Cure palliative, certamente da migliorare ed estendere, certamente utili ad alleviare la sofferenza ed a rendere in molti casi possibile un percorso di fine vita meno angoscioso e drammatico, non possono e non devono essere usate come argomento per non affrontare o per negare le istanze di chi chiede una morte medicalmente assistita. Questa scelta attiene ai temi della dignità umana, anche quella soggettivamente percepita, e della libertà di autodeterminazione e anche l’offerta più completa ed efficace di cure palliative (difficile per sua natura da realizzare e da valutare oggettivamente) non può essere usata per negarla.

Agostini Maurizio, Bolner Andrea, Branz Fabio, Brolis Renata, Chesani Fabio, Froner Laura, Geat Edoardo, Marzano Amelia, Paolazzi Michela, Rocchetti Loreta, Rosati Ernesto

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